Le immagini sullo schermo sono spesso enfatizzate nel momento in cui si accompagnano al brano musicale più adeguato. E in molti casi, addirittura, bastano poche note per rendere iconica una scena o quantomeno per contribuire alla sua efficacia. Del resto, ci sono intere pellicole di cui ricordiamo la colonna sonora come fortemente identitaria rispetto a quel titolo specifico. A dimostrazione di quanto la musica possa incidere nell’immaginario e nella percezione del pubblico, sia nell’immediatezza sia sul lungo periodo.
Se il supervisore musicale sceglie di inserire in un film o in una serie tv un brano già edito – e quindi non composto appositamente per quel progetto – vi sono norme precise da seguire. Non solo, infatti, al supervisore spetta il compito di selezionare e integrare le canzoni nella colonna sonora collaborando con il regista e la produzione, ma deve anche occuparsi dell’ottenimento dei diritti per l’uso delle canzoni scelte.
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Un processo che può durante a lungo e che comprende negoziazioni finanziarie, ricerca sui diritti d’autore e contatti con i detentori dei diritti. Senza contare il fatto che si ha sempre a che fare con un budget da rispettare per cui è fondamentale ottimizzare le risorse finanziarie a disposizione.
Diritti di utilizzo e rispetto del copyright
Per prima cosa, dunque, il supervisore musicale deve identificare chi detiene i diritti di una specifica traccia audio in modo da procedere con la richiesta ufficiale per utilizzare il brano. Nella maggior parte dei casi, sarà necessario avanzare la domanda alle società che si occupano di tutela del diritto d’autore, come la SIAE in Italia. E qui entra in gioco (anche) il fattore economico.
Potrebbe, infatti, essere necessario sborsare cifre onerose per ottenere i diritti di utilizzo di una traccia o anche solo di una parte di essa. La raccomandazione, quindi, è di avere sempre ben presente il budget entro il quale muoversi per evitare brutte sorprese. Un’alternativa è l’inserimento di musica di pubblico dominio ricordando, per esempio, che il diritto d’autore decade trascorsi settant’anni dalla morte dell’artista.
Immagine via FM Records